Chiesa di Sant’Antonio di Padova

admin | 23 Gennaio 2020 | 0 | Chiese e monumenti

La Chiesa di Sant’Antonio di Padova

La chiesa di Sant’Antonio di Padova è, seppur con le sue piccole dimensioni, un  vero gioiello. La sua storia è legata alla costruzione del Monastero delle Terziarie Francescane, edificato accanto alla chiesa nel 1685. Per l’importanza ricoperta da questo convento, che diede assistenza sanitaria ai più poveri, viene ancora oggi chiamata “Chiesa delle Monache“. Verso la metà del Settecento la Chiesa rimaneggiata ed il convento – nel 1810 – soppresso dall’amministrazione napoleonica. Durante la Prima guerra mondiale l’edificio rimase a lungo sconsacrato e fu requisito dalle truppe italiane fino alla ritirata di Caporetto per farne un magazzino.

Guardando la facciata dall’esterno si possono notare tre statue raffiguranti l’Immacolata (al centro), Sant’Antonio di Padova (a destra) e San Francesco d’Assisi (a sinistra). Sul campanile si può scorgere un orologio meccanico risalente al Seicento.

L’interno della chiesa ha una pianta rettangolare con tre altari marmorei realizzati da anonimi maestri veneti, risalenti al Settecento. Anche questo luogo di culto, come il Duomo, vanta pregevoli dipinti.

 

Tintoretto e Bortoloni: due perle d’arte a Latisana

Tre sono le perle d’arte più importanti a Latisana e due di esse sono contenute all’interno di questa chiesa.

Nel coro possiamo ammirare la pala Sant’Anna, Madonna col Bambino, Triade Agostiniana e Donatore (tardo ‘500), attribuita alla bottega di Jacopo Tintoretto (1518-1594) con intervento del figlio Domenico (1560-1635). Questa pala originariamente si trovava in una scomparsa chiesa locale dedicata a Sant’Agostino. Nella parte superiore, su un trono di nubi, si trova Sant’Anna, madre di Maria, la Madonna e il Bambin Gesù, attorniati da otto angioletti. Nella parte inferiore del dipinto, tre santi agostiniani venerano la triade celeste: Agostino vescovo, Antonio abate e Nicola da Tolentino. In basso a destra è raffigurato di profilo un patrizio veneto con accanto uno stemma con gli scudi dei casati veneziani Vendramin e Moro. Il quadro votivo è stato realizzato per disposizioni testamentarie di Elena Vendramin (+ 1575), signora di Latisana.

Sull’altare maggiore possiamo ammirare la pala Sacra famiglia, Sant’Antonio da Padova e Santa Chiara d’Assisi (primo ‘700) di Mattia Bortoloni (1696-1750), pittore formatosi a Venezia, che lavorò anche come aiuto del grande Giambattista Tiepolo. Questo grande artista rinascimentale realizzò il più grande affresco mai realizzato prima d’ora: 5.500 metri quadri di finissima pittura sulla cupola ellittica del Santuario Mariano di Vicoforte in Piemonte. Il dipinto è stato datato agli anni Trenta del Settecento, periodo della piena maturità dell’artista dalla pittura finissima, ed è l’unico di Bortoloni in Friuli. Tornando alla pala di Latisana, in alto a sinistra, appoggiata ad una colonna, si può osservare la Madonna che regge fra le ginocchia il Bambino, che protende il braccio verso i due estasiati santi francescani, Sant’Antonio da Padova e S. Chiara d’Assisi. In basso a sinistra, su una nuvola, San Giuseppe volge lo sguardo amorevole verso il Figlio e la Sposa.

 

Altro da scoprire della Chiesa di Sant’Antonio

Da notare con particolare interesse vi è anche, nell’altare sinistro,  l’effige lignea di Maria SS. Assunta, scolpita nel 1914 dal latisanese Giovanni Costantini e, nell’altare destro, la statua lignea di San Luigi Gonzaga, realizzata nel 1942 da Francesco Ellero. Notevole anche il Cristo Crocifisso, di grandi dimensioni e forza espressiva. Sulla parete destra vi sono poi due ante lignee di un preesistente organo con dipinta l’Annunciazione. Ai lati dell’ingresso vi sono poi due quadri rappresentanti San Gaetano da Thiene e San Francesco di Paola.  Vi è poi l’organo, acquistato e restaurato nel 2019.

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