LA CITTA’

Latisana si trova nella bassa pianura veneto-friulana, sulla sponda sinistra del basso corso del fiume Tagliamento e fa parte della regione storico-geografica della Bassa Friulana.

Come raggiungere Latisana

In Autostrada: A4 Venezia-Trieste, prendere l’uscita Latisana, proseguire al semaforo a destra per Ronchis e poi dritto fino a Latisana.

In treno: scendere alla stazione di Latisana-Lignano-Bibione. Il centro è raggiungibile in 10 minuti di camminata.

Gli aeroporti più vicini sono l’Aeroporto di Ronchis (50 km circa) e l’Aeroporto Marco Polo di Venezia (80 km circa).

Le frazioni di Latisana

Gorgo: prende il nome dai vortici del fiume Tagliamento, in dialetto “gorghi” e al singolare “gorgo” che dà il nome a questa frazione latisanese dall’economia prettamente agricola.

Bevazzana: da “abbeveraggio sano” per il bestiame e le mandrie, completamente bonificata con l’apposito piano nazionale negli anni ’20 e’30.

Aprilia Marittima: è la zona nautico-turistica di Latisana, sorta agli inizi degli anni ’70 con massicci investimenti tedeschi ed austriaci. Con i suoi oltre 2.500 posti barca e un’importante serie di servizi a terra (cantieri di assistenza, rimessa, riparazione, meccanica e carpenteria) è uno dei poli più conosciuti dell’Adriatico nel settore della nautica da diporto. 

Aprilia Marittima

Latisanotta: in dialetto “Tisanota”. Si trova a nord di Latisana ed è caratterizzata da un’economia totalmente agricolo-fondiaria (erano gli stessi proprietari che coltivavano i campi) e dall’artigianato (sellai, ferraioli, fabbri) sempre inerente all’indotto agricolo. La denominazione sorge dal neologismo toponomastico tratto dal catasto napoleonico dal significato “verso la Tisana”, cancellando, nel contempo, l’antico “censo agro” del latifondista bucolico romano Apicilio Accidius.

Pertegada: dal sistema metrico di misura lineare in voga nel medioevo “pertica”. In antichità questa zona era una immensa palude (vedasi la borgata Paludo di Latisana) e le terre da bonificare venivano affrancate ai coloni a seconda di quanto i componenti maschi di quelle famiglie riuscivano a scagliare lontano i loro giavellotti, appunto lunghi una pertica, nel corso di una ipotetica giornata lavorativa nelle campagne (anche 14 ore).

Cenni storici

Latisana, posta sulla sponda sinistra del fiume Tagliamento, nel suo tratto terminale, è città particolare: friulana con tratti veneti derivanti dal periodo in cui la Serenissima Repubblica di Venezia spingeva fin qui la sua influenza politica e culturale.

Latisana trae origine dall’antica “mansio romana” (stazione di posta) chiamata “Apicilia”, sorta sulla Via Annia, percorso che collegava Concordia Sagittaria ad Aquileia.  Trova la sua ragione di esistere come centro abitato e di servizi, in epoche remote, per la necessità di guadare in questo punto il fiume Tagliamento.

Durante il Medio Evo si ha notizia della località, sotto la denominazione di Portus Latisanae, in un documento del 3 ottobre 1118.

Per lungo tempo, essendo porto fluviale, si resse quasi come libera comunità mercantile sotto la sovranità del Patriarca di Aquileia. Ebbe un periodo di prosperità notevole che durò sin quasi al 1500.

Nel XIII secolo Portus Latisanae fece atto di libera dedizione ai Conti di Gorizia, poi pervenne ai patrizi veneziani Vendramin e in seguito a un consorzio di nobili famiglie di Venezia. Questo stato di cose durò fino all’occupazione dei Francesi avvenuta alla fine del 1700, i quali costituirono il “Cantone di Latisana”. La successiva dominazione austriaca, costituendo la Provincia del Friuli, pose Latisana alle dipendenze di Udine come è tuttora.

Nel 1866 venne incorporata al Regno d’Italia. Durante la prima guerra mondiale fu teatro di tragici avvenimenti di cui resta traccia nell’episodio della distruzione del ponte sul Tagliamento, nel celebre libro di Hernest Hemingway “Addio alle armi”.

Anche la seconda guerra mondiale scrive delle tragiche pagine a Latisana. Nell’inverno 1943-44 il passaggio degli aerei anglo-americani provenienti dai campi dell’Italia meridionale era un fatto quotidiano. Bersaglio erano i due ponti sul fiume Tagliamento, nevralgico punto di collegamento. Fra il 14 maggio 1944 e il primo maggio 1945 si consumarono la devastazione di Latisana e la polverizzazione di San Michele. Il 19 maggio 1944 vi fu un violento bombardamento, i ponti furono mancati, ma costò la vita a 88 civili. Alcuni dati li possiamo desumere dalla motivazione della nomina di Latisana a “Città mutilata di guerra”: case ed opere distrutte per oltre il 70%.

Ma Latisana seppe risorgere, come saprà fare più avanti, dopo le alluvioni del 1965 e 1966. La prima, giovedì 2 settembre, fu un evento imprevisto, solo le campane a martello fatte suonare all’ultimo momento dal parroco, mons. Del Fabbro, fecero sgombrare la popolazione. I danni furono ingentissimi: 10 miliardi di lire dell’epoca, undici le vittime, anche turisti di passaggio. Venerdì 4 novembre 1966, quando anche Firenze fu sconquassata dalle acque dell’Arno, la tragedia si ripeté. 

Passeggiata lungo l’argine del fiume Tagliamento

La moderna Latisana è il crocevia turistico internazionale più importante dell’area occidentale della regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

A nord corre l’autostrada A4 che la collega con le grandi capitali europee. Il suo territorio è attraversato dalla rete ferroviaria nazionale, e dalle strade statali 14 (la “triestina” che collega Trieste a Venezia) e la 354 (Latisana-Lignano), entrambe consentono di raggiungere le località balneari di Lignano Sabbiadoro e Bibione.

Ed è a Latisana che tutto il mandamento fa riferimento sia per la sanità (vi è l’ospedale a servizio non solo della Bassa friulana, ma anche del Veneto orientale), sia per gli uffici finanziari, per i servizi commerciali e distributivi, l’istruzione e la cultura, l’assistenza (Latisana è sede dell’ambito socio-assistenziale comprendente 54.177 abitanti) e la sicurezza (Latisana è sede della Compagnia dei Carabinieri che opera su un bacino di oltre 62 mila abitanti).

Va sottolineato come l’ambiente naturale dell’area mandamentale offra contesti particolarmente ricchi dal punto di vista geo-morfologico, che invitano anche ad una migliore comprensione della storia e quindi della cultura del territorio. Particolarmente caratteristici sotto questo profilo risultano gli ecosistemi delle risorgive, della laguna di Marano, del bacino dello Stella, delle zone a connotazione rurale, del litorale marino. Tracce di importanti insediamenti umani del periodo neolitico si trovano nei pressi dell’abitato di Piancada, tanto che anche a Latisana l’Associazione Apicilia si occupa di archeologia della zona.